31 October 2010

Tortelli ripieni di zucca e...

Entusiasta, vi presento i miei primi tortelli! Con questi, partecipo all'esperimento organizzato da mammapesciolina sul forum di Alf cucina.
Mi sono cimentata più volte con la pasta fresca fatta in casa, ma mai ripiena e, quale occasione migliore dunque per preparare stamattina questi tortelli con le meravigliose forumine?
Adoro la pasta fresca ripiena e, il mio frigo ogni tanto ne ospita qualche pacchetto acquistato di quelli artigianali, ma volete mettere poi la soddisfazione di mangiarsi un bel tortello fatto in casa con le proprie manine? Eh sì, è tutta un'altra storia.. ma poi, quanto mi sono divertita? Impasta di qua, stendi di là, tira di qua, accorcia di là, taglia qua, metti là, immortala questo, immortala quell'altro.. ahahah è sempre un divertimento garantito questi esperimenti! Poi, il mio amour che si aggirava in cucina a fare il cretino con le sue battute da farmi morire dal ridere ahahahah :-D
La mia farcia di zucca è un pò diversa... niente amaretti, niente mostarda che non ho trovato, ma credo perchè non ho cercato abbastanza... senza perderci in chiacchiere, passiamo subito alle foto e ricetta.


Tortelli di zucca e ricotta con burro fuso profumato alla salvia

Ingredienti per il ripieno dei tortelli:
300 g di zucca (la mia arancione tipo Giacomino il lanternino)
150 g di ricotta
100 g di formaggio tra parmigiano e caprino grattugiato
noce moscata
sale.

=> Due giorni prima cuocete la zucca tagliata a pezzi regolari, senza sbucciarla e pulita dai filamenti e dai semi, cuocete in forno per circa 50 minuti a 200 gradi accartocciata nella carta stagnola (ma i tempi possono variare a seconda del forno).
Dopo cotta, dalla polpa tenera eliminate la buccia, quindi fatela raffreddare, e poi schiacciatatela con lo schiacciapatate.
Sistematela in un colino a maglie fitte, lasciatela tutta la notte in frigo per farla scolare bene.



=> Il giorno dopo, aggiungete alla polpa di zucca: la ricotta, il formaggio grattugiato, la noce moscata e il sale. Mescolate bene, e se l'impasto risulta troppo molle aggiungete del pangrattato. Mettete in frigo.


=> Il giorno dopo ancora, prepariamo l'impasto della pasta all'uovo.

Ogni 100 g di farina 1 uovo.

Ingredienti:
300 g di farina
3 uova
un pizzico di sale.

Fate la fontana con la farina setacciata, ponete al centro le uova e un pizzico di sale. (Se serve, aggiungete un cucchiaio di acqua, deve risultare un impasto liscio e facile da lavorare).
Impastate bene fino a che la pasta risulti bella liscia. Lasciatela riposare mezz'ora avvolta nella pellicola trasparente.


=> Adesso tirate la sfoglia con la macchinetta.
Prendete il panetto e dividetelo in tanti pezzi quante sono le uova della pasta (nel mio caso in tre pezzi).
Lavoratene uno alla volta tenendo ben coperti gli altri.
Prima stendetelo un pochino col mattarello (aiutandosi con la farina se necessario) e poi posizionate il rullo della macchina sulla tacca più larga (sul 6) e tirate la sfoglia. Ripiegate la sfoglia di nuovo in tre parti e abbassate di una tacca e tirate la sfoglia. Ripetete questa operazione fino all'ultima tacca del rullo.


Parafrasando una frase della cuoca Alessandra Spisni "per essere una buona sfoglia sollevandola in controluce devo vedere i tetti di Londra" ;-)


Una volta ottenuto la sfoglia, con una rotella dentellata ricavatene delle strisce verticali e dopo tagliate le strisce in orizzontale ottenendo tanti quadrati di 6 cm di lato.
Al centro di ogni quadrotto di sfoglia ponete un pò di ripieno, più o meno grande quanto una nocciola.


=> Ora passate alla creazione del tortello (non è così difficile come sembra, basta prenderci la mano).
Prendete un quadrotto di sfoglia e piegatelo a metà sulla diagonale ottenendo un triangolo (se la sfoglia si è seccata, inumidite il bordo con un pò d'acqua).
Premete molto bene prima al vertice (che rimane rivolto al soffitto) poi man mano scendete premendo bene lungo i bordi facendo in modo che non rimanga dell'aria dentro al tortello. Arrotolate la base del tortello verso l'alto, congiungete le estremità ad anello, avvolgendo il tortello all'indietro attorno al dito indice. Sarò stata chiara? mmmm chissà!
Qui e qui potete vedere come si fa.

Allineateli su un vassoio spolverizzato di farina, lasciateli asciugare fino al momento di lessarli.


=> Cuocere i tortelli in una pentola capiente con abbondante acqua salata.
Intanto, in una padella antiaderente, sciogliete a fuoco basso il burro insieme alle foglioline di salvia.
Dopo pochi minuti che i tortelli sono a galla, con una schiumarola girateli delicatamente.
A cottura ultimata, scolate i tortelli pochi per volta con la schiumarola. Metteteli in un piatto di portata, conditeli versandoci sopra il burro fuso e la salvia. Spolverateli con una generosa dose di parmigiano grattugiato. E servite. Gnam! Gnam!


Ci vuole del tempo e pazienza ma a chi piace creare con le mani, il tempo è speso benissimo, dà soddisfazione! E che goduria dopo eh.. che bontà! La farcia è rimasta tutta all'interno, non se ne è rotto nemmeno uno! Doppia soddisfazione!! La prossima volta sperimenterò i ravioli!


Qui trovate l'elenco di tutte noi forumine che abbiamo partecipato all'esperimento tortelli.


Zucche svuotate e intagliate... vi lascio qualche immagine.. faccioni di Jack o' Lantern lasciati davanti ad ogni uscio di casa in questo periodo di Halloween nel mio quartiere.
È usanza ad Halloween intagliare zucche con volti minacciosi e porvi una candela accesa all'interno. Questa usanza nasce dall'idea che i defunti vaghino per la terra con dei fuochi in mano e cerchino di portare via con sé i vivi (in realtà questi fuochi sono i fuochi fatui, causati dalla materia in decomposizione sulle sponde delle paludi); è bene quindi che i vivi si muniscano di una faccia orripilante con un lume dentro per ingannare i morti.
Buon Halloween!

27 October 2010

Risotto con zucca e porcini freschi

Con queste due prelibatezze che ci offre l'autunno: zucca e porcini,
che ci potevo fare se non un altro risottino cremosissimo, come piace a me?
Il risotto è un piatto che adoro, lo gusterei sempre con qualsiasi ingrediente. L'abbinamento zucca - porcini e di una squisitezza che ne mangerei fino a scoppiare!


Ingredienti:
350 g di polpa di zucca cotta al forno
funghi porcini freschi q.b.
300 g di riso
una noce di burro
olio q.b.
un porro (la parte bianca)
mezzo bicchiere di vino bianco secco
2 l di brodo vegetale
formaggio grattugiato q.b.
sale q.b.

In una pentola versate un filino di olio e una noce di burro che farete sciogliere. Aggiungete la cipolla tritata finemente e fatela dorare con i funghi porcini freschi che avrete tagliato a fettine. Aggiungete a questo punto il riso e, fatelo tostare per qualche minuto a fuoco medio alto, avendo cura di unirvi il vino bianco alzando al massimo la fiamma per farlo evaporare. Una volta evaporato aggiungete un mestolo di brodo alla volta, regolate di sale e mescolate continuamente.
A cottura ultimata aggiungete la zucca e il formaggio grattugiato. Coprite con un coperchio, attendete qualche minuto e servite con una spolverata di parmigiano. Buon appetito!


19 October 2010

Funghi: che spettacolo!

Ecco qui un bellissimo porcino-ne e porcini-ni :-)

Questi funghi li ho trovati senza neanche cercarli. Sono sicura che se sarei andata a cercarli non ne avrei trovato nemmeno uno. La cosiddetta legge di Murphy, non cerchi e trovi tutto! Ahahaha è sempre così!!! E che trovata!! Sono rimasta stupita! Passeggiavo in una specie di bosco e toh! Cosa mi balzano agli occhi? prima una bella e appariscente Amanita Muscaria e poi.. uh? che sorpresa!! non ci credevo!!! Un porcino bello grande e poi, tutti gli altri poco distanti che si mimetizzavano molto bene con le foglie. Che grande soddisfazione aver trovato dei porcini che non immaginavo...
Più camminavo e altre Amanite muscaria sbucavano dal prato, tutto d'un tratto sembrava di essermi catapultata in un bosco fiabesco. Sapevo che nei paraggi dell'Amanita Muscaria avrei trovato qualche porcino, e infatti, dove ci sono loro ci sono i Boletus.


Il Boletus aereus conosciuto anche come porcino nero e bronzino, per il colore bruno scuro, quasi nero del suo cappello ed il suo nome "aereus" significa letteralmente colore del bronzo. E' il più pregiato della famiglia dei porcini, molto apprezzato per il suo sapore inebriante ed è dotato di una carne molto compatta, di ottima resa.


Per fortuna che i porcini e pochi altri funghi li conosco bene (grazie a mio nonno, era un esperto raccoglitore di funghi) ho verificato puntigliosamente ed erano loro! Non avrei mai immaginato che li avrei trovati lì, proprio lì. Very happy! Porcini made my day! La sera stessa li ho cucinati trifolati e il giorno dopo ci ho fatto il risotto, mmmmmmmmm che magnata! Che profumati e gustosi i porcini made in Gran Bretagna! ;-)

Nello stesso punto, e poco più lontano, c'erano altri tipi di funghi. Osservavo bene cercando di capire quali fossero e ho immortalato quasi tutti. C'era un tipo che raccoglieva mazze di tamburo e Amanita muscaria, si è avvicinato a me attaccando bottone con una Muscaria appena raccolta. Mi ha chiesto se anch'io stessi cercando quella :-D ahahahah sono scoppiata in una risata e ho pensato: "ma a te che te frega!!! Guardami bene in viso, c'ho la faccia di una che fa uso di droghe? Ahahhah, a parte che io non stavo cercando nulla, e della Muscaria non me ne faccio niente, in quanto io non ho mai fatto uso di nulla, e non ho intenzione di cominciare".
Il tipo ha continuato dicendo che: "a tiny, tiny of it (intendendo i puntini bianchi dell'Amanita Muscaria) it's good to get a bit higher" :-D "A bit higher?" Ho pensato: "non m'interessa to get higher :-D lasciamo stare i funghi con poteri allucinogeni, molto meglio i porcini... ti fai una bella magnata!!!" Ho capito che di porcini il tipo non ne capisce niente e, forse non ne ha mai mangiato uno in vita sua.
Vabbè, contento lui se ne è andato col suo malloppo, e io col mio. :-)



Un risotto dal sapore intenso molto yummy: volete favorire? :-)


Risotto ai funghi porcini
Ingredienti:
funghi porcini freschi q.b.
funghi porcini secchi q.b. (io ho omesso)
200 g di riso
una noce di burro
olio q.b.
una cipolla
mezzo bicchiere di vino bianco secco
2 l di brodo vegetale
80 g di formaggio grattugiato
prezzemolo q.b.
sale q.b.

In una pentola versate un filino di olio e una noce di burro che farete sciogliere. Aggiungete la cipolla tritata finemente e fatela dorare con i funghi porcini freschi che avrete tagliato a fettine e a quelli secchi con un pò dell'acqua nella quale li avete fatti rinvenire (io quelli secchi non ce li ho messi, non li avevo).
Aggiungete a questo punto il riso e, fatelo tostare per qualche minuto a fuoco medio alto, avendo cura di unirvi il vino bianco alzando al massimo la fiamma per farlo evaporare. Una volta evaporato, spegnete il fuoco e lasciate riposare il riso per una diecina di minuti.
Trascorso il tempo necessario, riaccendete la fiamma a fuoco medio e fate cuocere aggiungendo un mestolo di brodo alla volta, regolate di sale e mescolate continuamente.
Quando è a cottura o quasi, aggiungete al risotto il formaggio grattugiato. Coprite con un coperchio, attendete qualche minuto e servite. Buon appetito!



Questi funghi a me ricordano un pò le spugne marine. A voi, no? :-)




Mio nonno diceva sempre che in caso di dubbi, lasciare il fungo lì dov'è, mai rischiare!

18 October 2010

Torta al limone

Tempo fa mi sono messa in discussione con questa torta al limone e, oggi ho deciso di farvela vedere.
Voleva, forse, essere lontanamente simile a quella del MB? Sì e, infatti, non si avvicina nemmeno un pò a quella originale ahahahha..
La mia amica: "Ma come poteva, Kiki, se hai usato una ricetta del tutto diversa?" Io che me la rido: "mea culpa! :-D vabbè dai, doveva dare solo l'idea di esserla, ahahhahah"..
Questa torta al limone ve la faccio vedere solo perchè sono rimasta
soddisfatta per il sapore e l'aroma, infatti era molto profumata di limone, ma non mi ha soddisfatta al cento percento e, adesso vi dico il perchè.


La pasta margherita è venuta di consistenza compatta e densa come la pound cake. E la crema (lemon curd) che ho messo sopra, me la sono ritrovata tutta sotto, forse perchè l'ho fatta bella solida e per la pesantezza è andata tutta sul fondo? O, forse perchè non era abbastanza solido l'impasto margherita? Eppure l'impasto non era liquido ma nemmeno troppo solido, a me sembrava il giusto. Sicuramente avrò sbagliato qualcosa nel procedimento... o forse le uova, le mie erano grandi? ihihih quante domande che mi sono posta e quante risposte che mi sono data, alla Marzullo proprio, ahahah. Per capire meglio cosa ho sbagliato, dovrei rifarla con degli accorgimenti in più. Voi che mi suggerite? Ne avete una collaudata per caso? La mia amica dice che devo cambiare ricetta, ma io sono tosta e non mollo.

Ah! E poi, delusa dal fatto che non mi sono uscite le strisce, le ho fatte io con lo zucchero a velo, tiè :-D
Avete notato che ha qualche bernoccolino :-D chissà dove è andata a sbattere? :-DD a parte i bernoccoli... mi è venuta bella piatta senza un accenno di cupoletta e, su questo sono più che soddisfatta!


Le ricette della pasta frolla e della lemon curd sono in questa pagina del blog.

Pasta margherita per la copertura.
Montare 5 tuorli con 150 g di zucchero a velo fino ad ottenere una massa molto chiara e spumosa (almeno 15 minuti),
incorporarvi 65 g di burro a temperatura ambiente, 200 g di farina setacciata e mescolata con un cucchiaio di lievito per dolci,
mezza tazzina di latte e la buccia grattugiata di un limone bio più un pò di succo di limone, per ultimo aggiungervi i 5 albumi montati a neve, mescolando dal basso verso l'alto con una spatola.


Assemblaggio della torta:
prendere il panetto dal frigo e stendere la pasta frolla 3 - 4 mmm in una tortiera con cerchio apribile, la mia è di diametro 26. Spalmare la lemon curd sul fondo della pasta frolla bucherellata con i rebbi di una forchetta.
Versare il composto della torta margherita sulla lemon curd, assicurandosi di livellarlo bene.
Con la tasca da pasticcere, decorare con la crema rimasta di lemon curd, facendo delle strisce.
Cuocere in forno statico preriscaldato a 180 gradi per circa 50 minuti.
La torta è cotta quando comincia a dorare anche al centro, e come sempre vale la prova dello stecchino, se esce asciutto è cotta. Spegnere il forno e lasciare la torta all'interno ancora per 5 - 10 minuti.
Poi tirare fuori, lasciar raffreddare e spolverare con un pò di zucchero a velo.

12 October 2010

Un altro dolce all'uva e poi...

Ecco la mia profumatissima stiaccia! E dopo averla vista per l'ennesima volta sui vari blog, mi è venuta voglia di prepararla anch'io. Ho utilizzato uva che avevo in casa in quel momento, tra cui anche l'uva bianca del mio giardinOrto con i vinaccioli piccoli piccoli e ci stanno proprio bene, mi piace sentire quel piacevole croccantino sotto ai denti. E' venuta buona ma speravo venisse più succosa, ma so che avrei dovuto usare un'uva diversa, sarà per la prossima volta, appena trovo l'uva giusta, la rifaccio! Ah, ho preferito mettere il rosmarino e trovo che dia alla schiacciata un sapore del tutto particolare.

Schiacciata all'uva
Ingredienti:
800 g di uva
400 g di farina
acqua q.b. (a me sono bastati 190 ml)
80 g di zucchero
3 cucchiai d'olio evo
4 g di lievito secco
un pizzico di sale
aghi di rosmarino q.b.

Lavare ed asciugare i chicchi d'uva.
Riscaldare appena l'olio con gli aghi di rosmarino e lasciare raffreddare completamente.
Sciogliere il lievito in poca acqua tiepida con lo zucchero.
Setacciare la farina, formare quindi la fontana e mettere al centro un cucchiaio di zucchero e l'acqua con il lievito, cominciare ad impastare, aggiungendo il sale e l'olio e, man mano altra acqua, quanto basta per ottenere una pasta liscia ed elastica, e non appiccicosa alle mani.
Lavorare bene per almeno una decina di minuti, fino ad ottenere una palla liscia ed elastica.
Formare quindi una palla e metterla in una ciotola capiente coperta da una pellicola trasparente e lasciare lievitare per qualche ora.
Una volta lievitato, dividere in due l'impasto e stendere due sfoglie sottili.
Con la prima sfoglia foderare una teglia unta d'olio, lasciando i bordi alti.
Versarvi sopra 400 g d'uva, cospargere con 2-3 cucchiai di zucchero e 2 cucchiai di olio e qualche ago di rosmarino.
Adagiarvi sopra l'altra sfoglia chiudendo i bordi con attenzione.
Cospargere la superficie con il resto dei chicchi d’uva e con altri 2 cucchiai di zucchero, di olio e aghi di rosmarino.
Infornare in forno già caldo a 200 gradi per circa 50 minuti o fino a quando la schiacciata non sarà ben dorata.


L'uva nel linguaggio popolare.

=> L'uva e il vino.
Diceva un giorno il pero all'uva:"Oh, disgraziata, tu morirai schiacciata!"
L'uva rispose:"E' vero, ma all'uomo che mi calpesta fò poi girar la testa!"
=> Chi vuole molto mosto, zappi la vigna d'agosto; chi vuole l'uva grossa, zappi la proda e scavi la fossa.
=> A Santa Reparata, l'uva è maturata.
=> Chi vuole tutta l'uva non ha buon vino.
=> L'uva di montagna chi non la paga non la mangia.
=> Chi mangia l'uva in agosto, non arriva a ottobre a bere il mosto.


...e poi si va...

Adesso vi va di venire con me, nel popolare quartiere londinese di Camden Town? E' lì che ho trascorso un intero sabato pomeriggio con le mie amiche. E' stato bello ed emozionante ritrovare amiche che non vedevo da tantissimo tempo! Tra la passeggiata in Regent’s park e il girovagare per il mercatino e gli stalls di Camden Lock, eravamo proprio esauste, and we deserved a nice cuppa!


Per un buonissimo tè ci siamo accomodate nel trendy tea room Yumchaa, situato sulla terrazza nella West Yard, in Camden Lock Market. E dove sennò? Eheh, proprio lì in quel quartiere dove ci siamo conosciute quando eravamo ragazze "alla pari". Quanti bei ricordi! Quante risate! Quanto ci siamo divertite!
La sala del Yumchaa è piccola ma carinissima. Appena entrate siamo state accolte dal delizioso profumo di tè, di infusi mischiati e fondendosi l'uno nell'altro, che aleggiava nella saletta.


C'è davvero l'imbarazzo della scelta di mille gusti... infusi, fragranze fruttate, fiorite, speziate, affumicate.. le avrei volute assaggiare tutte, insieme alla ricca selezione di golosità di torte, brownies, muffins, scones etc..
La nostra deliziosa bevanda l'abbiamo scelta annusando le miscele di tè in foglie dentro le ciotoline di ceramica, e dove su ognuna c'è scritto il nome della stessa. Non ci sono bustine di tè qui. Un'esperienza di un vero rituale del tè che ti riavvicina al vero ritmo della vita e al piacere di viverla, dandoti una sensazione di conforto e protezione.


Ho assaggiato e subito amato: il Chilli chilli bang bang, aromatizzato, appena spice ed energizzante. Mi sono portata via anche il Raspberry Vanilla (rooibos, lamponi, pezzetti di vanilla e petali di rose): lo adoro!
Se vi troverete da queste parti, sapete già dove andare a bere un buonissimo tè!
Have a lovely day filled with countless cups of tea!!



Qui siamo sulla Camden High St. Mentre si passeggia basta alzare lo sguardo per scoprire queste facciate dei negozi, molto originali, raffiguranti scarponi, abiti, animali... che costeggiano i due lati della via, sempre troppo affollata. Eheh, con lo sguardo all'insù, più di una volta ho rischiato di inciampare addosso a qualcuno :-D
I negozi offrono un pò di tutto... gli articoli più disparati, è possibile trovare abbigliamento di ogni tipo, dal gothic al techno trend, militare, alla hardcore punk... per cui davvero ce n'è per tutti i gusti!


Camden Lock, la doppia chiusa di Camden sul Regent's Canal.