Non so se, voi che leggete il mio blog, avete capito quanto io adori i dolcetti in miniatura. Queste cupcakes, che ho sfornato l'altro giorno per il compleanno della mia carissima amica Maggie, ricordano nella forma i muffins. Sono molto scenografiche, semplici e veloci da preparare proprio come i muffins, le uniche differenze, la preparazione dei muffins é un po' diversa, non hanno la glassatura e all'interno sono piú umidicci. La parte piú bella, il divertimento, viene quando si usa la sac à poche per posizionare sopra la glassa e le decorazioni di zucchero, creando cosí dei piccoli capolavori.
Le cupcakes (o le fairy cakes cioé, le torte di fata, come comunemente vengono chiamate in Gran Bretagna) sono tortine monoporzione con sopra una generosa glassatura con fantasiose e colorate decorazioni.
Ci sono diverse ipotesi sulle origini delle cupcakes. Alcuni sostengono che un tempo queste tortine venivano cotte nelle tazze di ceramica da tè, come testimoniano alcuni vecchi libri di cucina. Altri, invece, sostengono che l'origine del nome venga dalla quantitá degli ingredienti base misurati in cup cioé, in tazza. Al giorno d'oggi sia in America, sia in Gran Bretagna, il termine "cupcakes" é usato per una tortina monoporzione cotta dentro dei pirottini di carta, oppure, in piccoli stampi.
Gli ingredienti della ricetta base dei cupcakes sono: burro, zucchero, uova e farina. Quasi ogni ricetta che si usa per fare le torte può essere utilizzata per preparare le cupcakes. Io ho usato la ricetta della torta all'arancia.
Cupcakes all'arancia
Ingredienti:
200 g di farina 00
50 g di maizena,
100 g di zucchero (ho usato quello di canna),
2 uova (le mie erano grandi),
100 g di olio d'oliva leggero,
100 g di succo di arancia,
buccia grattugiata di un'arancia bio,
1 bustina di lievito,
un cucchiaio di liquore Strega (o altro liquore a piacere).
Sbattere le uova con lo zucchero fino a farle diventare spumose, aggiungere l'olio, il succo e la buccia di arancia, il liquore ed infine, le farine mescolate e setacciate con il lievito.
Rivestire gli stampini per mini muffins con i pirottini di carta.
Distribuire l'impasto nei pirottini senza superare i due terzi e infornare a 180° per circa 20 minuti. Lasciare intiepidire le cupcakes negli stampini per 5 minuti, trasferirle su una griglia a raffreddare. Quando sono fredde si possono glassare come piú piace. Se vengono a cupoletta basta tagliarla via prima di glassare. Si conservano 3 o 4 giorni in una scatola di latta.
Per la glassa all'arancia:
250 g di zucchero a velo,
2 cucchiai di succo di arancia filtrato.
Mettere lo zucchero a velo in una ciotolina, incorporarvi pian piano il succo di arancia, mescolando continuamente con un cucchiaio. Lavorare il composto ottenuto fino a quando sarà diventato consistente. A questo punto mettere la glassa in una sac à poche e decorare le cupcakes.
Queste sono decorate con glassa di zucchero a velo e succo di arancia, e confettini di zucchero colorati. La glassa è deliziosa con un buon profumo di arancia.
Perfette gustate con una bella tazza fumante di tè.
Queste sono decorate con il cioccolato bianco e la panna, confettini e meringhette di zucchero colorati.
In un pentolino mettere 200 g di panna e 200 g di cioccolato bianco spezzettato a sciogliere piano piano su fuoco basso. Appena il cioccolato si scioglie, togliere il pentolino dal fuoco, mescolare bene il tutto e lasciare intiepidire e poi, mettere in frigo a raffreddare in modo che si rapprenda e diventi più consistente. A questo punto mettere la ganache in una sac à poche e decorare le cupcakes.
Queste sono decorate con glassa di zucchero a velo, succo di arancia e qualche goccia di colorante alimentare blu, e confettini di zucchero colorati.
Il colore rosa salmone l'ho ottenuto mescolando zucchero a velo con alcune gocce di arancia sanguigna.
Qui sto realizzando la mia prima cupcake :-)
Che dite, é carina? :-D
28 February 2010
Cupcakes all'arancia
26 February 2010
Linguine con le vongole
Poiché queste vongole erano belle grandi e dure, abbiamo pensato di aprirle a crudo. Le abbiamo pulite accuratamente staccandole dalla loro conchiglia, e tritate grossolanamente.
In una pentola scaldare dell'olio extravergine di oliva e mettere a soffriggere l'aglio sminuzzato. Aggiungere le vongole e, mescolando, far asciugare l’acqua in eccesso. Aggiungere il prezzemolo tritato e, se serve, del sale. Incoperchiare e far cuocere per circa 20 minuti. Nel frattempo cuocere le linguine, scolarle al dente e condirle con le vongole. Gnam! che buone!
Ostriche: aprirle con l'apposito coltellino e lavarle in acqua salata molto fredda. Servirle in un piatto di portata con spicchi di limone e pepe, se piace.
A me le ostriche non piacciono né crude e né cotte, ebbene si, le ho assaggiate anche cotte in Francia, proprio non mi piacciono.
20 February 2010
Le pardulas
Erano segnate nella mia lunga lista di ricette da provare giá da un pó di tempo. Un ringraziamento va alla mitica Luisa per la ricetta. Le pardulas sono un dolce tipico pasquale della tradizione sarda ma che si usa fare anche durante tutto l'anno, a base di ricotta. Le ho mangiate in Sardegna a base di formaggio (dette anche "formagelle" e "casadinas) e di ricotta, una bontà indimenticabile! Vi diró, le mie erano buone a detta dei miei amici che le hanno assaggiate, ma di sicuro non saranno mai come quelle gustate in Sardegna, volete mettere con la ricotta, il formaggio sardo, tutt'altra cosa! E vabbé, qui non siamo in Sardegna e ci accontentiamo, poi, quando metteremo di nuovo piede in Sardegna ci faremo una bella scorpacciata.
Dapprima, le volevo fare con la ricotta fatta con le mie manine ma poi ci ho rinunciato, e sapete perché? La ricotta l'ho fatta ma, é risultata troppo soffice per fare le pardulas, nonostante io l'abbia lasciata l'intera notte e tutto il pomeriggio a scolare. Alla fine la mia ricotta l'abbiamo mangiata al naturale.. che profumino di formaggio fresco, leggero e saporito!
Ecco qui, la cagliata e le ricottine. La ricetta l'ho presa qui, qui e qui.
E per fare le pardulas ho acquistato la ricotta in un negozio italiano, e questa volta, non mi é sembrata malaccio come l'ultima volta che l'avevo acquistata nel solito supermercato.
Devo dire che mi sono divertita tanto a fare e a immortalare questi dolcetti. Ora passiamo alla ricetta e, se volete cimentarvi, sappiate che non sono difficili da fare, ci vuole solo un po' di tempo e, il divertimento é garantito! ;-)
Per i dischetti di sfoglia servono:
300 g farina;
150 ml acqua tiepida;
30 g strutto o burro;
1 pizzico di sale
buccia grattugiata di un'arancia bio.
Disporre la farina a fontana e lavorare con l’acqua tiepida salata e lo strutto (o burro) ridotto in soffici riccioli. Stendere con un mattarello su una tavola asciutta e leggermente infarinata e ricavare alcuni dischetti molto sottili, del diametro di circa 8cm. Oppure, con l'aiuto dell’Imperia preparare una sfoglia sottile (spessore penultima tacca) e con un tagliapasta ricavare tanti dischetti del diametro di 8 cm.
Per la farcitura servono:
500 g di ricotta (privata dell'acqua presente)
2 bustine di zafferano (ne ho messo di meno)
2 tuorli d'uovo (medi)
80 g di zucchero (ho usato quello di canna)
5 cucchiai rasi di farina 00 (ne ho messo un paio in piú)
buccia grattugiata di un'arancia bio.
Lavorare con una forchetta la ricotta sul fondo di una terrina, ed aggiungere un quantitativo di farina sufficiente a fargli assumere una consistenza abbastanza compatta, basta un cucchiaio, a seconda della liquiditá della ricotta, la quantità può arrivare fino a 100 g. Aggiungere i due tuorli d'uovo, lo zucchero, la scorza di arancia (o limone) e lo zafferano. Otterremo un impasto colloso, che andrà lavorato con una spatola per renderlo omogeneo.
Ora con le mani perfettamente asciutte e leggermente infarinate, formare delle palline con un diametro di circa 4 cm. Adesso adagiare al centro dei dischetti le palline di ripieno e “pizzichiamo” i bordi del dischetto, perchè abbraccino la pallina di ripieno. Bisogna alzare un bordino di un centimetro e mezzo, pizzicando otto volte la pasta. Tenete presente che il volume dei dolci crudi, sarà lo stesso di quelli cotti, perché non devono lievitare.
Mettere in forno ben caldo a 180°C e lasciarcele per 30min. Poi sfornare e lasciate raffreddare.
Una volta fredde spolverizzare di zucchero a velo. Oppure, spennellare con del miele e decorare con palline di zucchero colorate.
Qui sto preparando una pardulas a forma di chiocciola, piú veloce da fare.
Dalla sfoglia, e con l'aiuto di una rotella dentellata, si ottengono delle strisce rettangolari, si mette sopra il ripieno, si sollevano i bordi e si arrotola su se stessa dando la forma di una chiocciola.
Secondo me, il segreto per farle venire gonfie: la ricotta dev'essere ben privata della sua acqua, quindi metterla a scolare tutta la notte. La farcia non dev'essere troppo soffice, né troppo solida, la giusta consistenza, in modo che si riesca a modellarla e a formare delle palline belle tonde, piú sono tonde e piú c'é la possibilitá che vengano panciute, anche perché non mettendoci lievito nella farcia si deve tenere presente che il volume dei dolci crudi sarà lo stesso di quelli cotti.
Erano belle soffici e delicate (la prossima volta provare a mettere un cucchiaio di farina in meno), e nonostante avessi messo poco zafferano, era persistente e in armonia con il sapore e il profumo della buccia d'arancia. Due sapori che si sposano molto bene e mi piacciono tanto.
Ottime gustate con un bel bicchierino di mirto.
18 February 2010
Tagliatelle e cannellini con il sugo di involtini di cotenna
E, anche questo piatto che vi propongo oggi fa parte delle ricette di famiglia, per cui ho tantissimi ricordi legati ad essa.
Tagliatelle e cannellini condite con il sugo di involtini di cotenna di maiale, un piatto leggerino eh? ;-) ma tanto buono! La cotenna preparata ad involtino e con del peperoncino cotta nel sugo di pomodoro é una vera goduria, specie se gustata di questi tempi di freddo e gelo, insieme a quel buonissimo pane casereccio, io ne vado matta.
Per queste tagliatelle all'uovo: ogni 150 g di farina ho usato un uovo + acqua. Il metodo che ho usato é lo stesso di queste qui.
Per gli involtini di cotenna di maiale nel sugo di pomodoro: usate cotiche fresche, eliminate il più possibile il grasso con un coltello ben affilato, raschiatele e fiammeggiatele per togliere loro l'eventuale peluria. Scottatele per una decina di minuti in acqua bollente per sgrassarle e ammorbidirle. Tagliate le cotiche in pezzi quadrati e mettetele sul tagliere con la pelle rivolta verso il basso, cospargetele con un trito di poco aglio, tanto prezzemolo, sale q.b., peperoncino q.b., parmigiano grattugiato q.b. Arrotolate ogni involtino ben stretto e legate con spago da cucina.
In un tegame versate dell'olio evo, mezza cipolla tritata e gli involtini di cotica, fate rosolare per qualche minuto, poi aggiungete la conserva di pomodoro, aggiustate di sale e fate cuocere per piú di un'ora, con una forchetta controllate la cottura degli involtini.
Servite le cotenne con del buon pane casereccio.
Cuocete le tagliatelle (o altro formato di pasta), un paio di minuti prima di scolarle, aggiungetevi i cannellini (o altri tipi di fagioli) cotti in precedenza. Scolate bene il tutto e condite con il sugo di cotenne, impiattate e terminate con una spolverata di parmigiano grattugiato e con del sugo sopra e... buon appetito!
E in un'altra occasione, con il sugo di cotenne ci ho condito le linguine spezzettate con i fagioli con l'occhio. Gnam! Gnam!
Questo caffettino con cioccolato e cannella, i grisbí e il cioccolato (all the way from Russia) lo offro virtualmente a tutti voi che passate di qua :-)
6 February 2010
Alici arrecanate
Mettendo ordine nel mio PC ho trovato nella cartella ricette di famiglia foto che non ho ancora pubblicato qui sul blog. A voi piacciono le alici? a me tanto, soprattutto quelle fatte arrecanate che sono insaporite con l'arécheta cioé, l'origano, e da qui la ricetta prende il nome. E, ogni volta che preparo le alici in questo modo, faccio un bel tuffo nel passato, perché é una ricetta semplice e gustosissima che faceva sempre la mia cara nonnina.
Alici arrecanate o arreganate
Ingredienti:
600 kg di alici freschissime
uno spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva q.b.
un pomodoro pelato
un ciuffo di prezzemolo
un cucchiaio di aceto di vino bianco
un cucchiaio abbondante di origano
sale q.b.
pane q.b.
Pulire le alici, se sono grandi diliscarle ed eliminare la testa e la coda (se sono piccole lasciarle intere eliminando solo la testa).
Lavarle con cura sotto l'acqua corrente. Disporle in una teglia, cospargere sopra aglio tritato molto fine, prezzemolo, un poco di acqua, aceto, origano, pezzi di pane, olio, pomodoro e sale. Cuocere in forno per una ventina di minuti circa a fuoco moderato, e servire.
Semplici ma buonissime anche il giorno dopo, se ne avanzano.
Quanto mi piace questo pane con la mollica spugnosa, consistente e la crosta croccante e abbrustolita.
A proposito di pane.. mi é venuto in mente una bella poesia (malgrado l'autore Benito M.) che mia nonna conosceva a memoria ed era solita citare qualche verso.
Amate il pane,
cuore della casa,
profumo della mensa,
gioia del focolare.
Onorate il pane,
gloria dei campi,
fragranza della terra,
festa della vita.
Rispettate il pane,
sudore della fronte,
orgoglio del lavoro,
poema di sacrificio.
Non sciupate il pane,
ricchezza della patria,
il più soave dono di Dio,
il più santo premio,
alla fatica umana.